Affitto breve, turistico o Transitorio
Quando si parla di affitto breve
Si parla di affitto breve quando il contratto definisce un rapporto tra proprietario e inquilino non superiore ai 18 mesi. È la formula di contratto di affitto ideale per chi necessita di una soluzione abitativa per un breve periodo, per chi si trasferisce in un’altra città per motivi di studio e lavoro e sa che solo temporaneamente resterà in un determinato luogo.
L’affitto breve regolarizza un pratica che era stata spesso fonte di interrogazioni e dubbi a causa di una normativa che non regolava questo tipo di locazione. Sempre più persone, ogni anno, scelgono l’affitto breve di natura turistica più che soggiornare in un albergo. Si tratta di affitto turistico quando si rientra nei 30 giorni di permanenza, e se si superano? Allora si tratta di affitto transitorio. Scopriamo le sottocategorie dell’affitto breve.
Affitto breve turistico e affitto transitorio
Alla definizione prima data sull’affitto breve abbiamo visto che si devono aggiungere due sottocategorie:
- L’affitto turistico: si parla di affitto breve di natura turistica quando si tratta di una locazione per un massimo di 30 giorni. È la formula di affitto breve che non prevede la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate ed è sancita da una scrittura privata o contratto.
- L’affitto transitorio: si parla di affitto transitorio quando si parla di una locazione che va dai 30 giorni ai 18 mesi, è qui che risiede la differenza sostanziale con le altre tipologie di affitto che sanciscono un periodo più ampio. È la tipologia di affitto preferita da chi ha un’esigenza abitativa temporanea e che va comunque registrato e certificato con marca da bollo.
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